Lou Levy e i jazzisti misconosciuti

In nome di un progressismo un po’ modaiolo applicato al jazz, si tende oggi a dimenticare colpevolmente tutta una serie di musicisti validissimi  del passato che meriterebbero una adeguata riscoperta. Uno di questi è Lou Levy,

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Levy è nato da genitori ebrei di Chicago e ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di dodici anni. Le sue principali influenze pianistiche sono state quelle di Art Tatum e soprattutto Bud Powell. Professionista all’età di soli diciannove anni, Levy ha sviluppato a fine anni ’40 una serie di partecipazioni in diverse orchestre: con Georgie Auld, Chubby Jackson, Boyd Raeburn, il Second Herd di Woody Herman, Tommy Dorsey  e Flip Phillips. Ha lasciato la musica per alcuni anni all’inizio dei Cinquanta, per poi tornare a conquistare una solida reputazione come accompagnatore di cantanti, lavorando con Peggy Lee (1955-1973), Ella Fitzgerald (1957-1962), June Christy, Anita O’Day e Pinky Winters. Ha anche suonato nel ruolo di apprezzato sideman con Dizzy Gillespie, Shorty Rogers, Stan Getz, Terry Gibbs, Benny Goodman, lo splendido gruppo Supersax e una gran parte dei protagonisti del West Coast Jazz.

La sua discografia da leader è invece relativamente più scarsa, avendo registrato per le etichette, in sequenza: Nocturne, RCA, Giubileo, Philips, Interplay e Verve. Levy è morto di un attacco di cuore a Dana Point, in California, all’età di 72 anni nel 2001.

Vi propongo qui un brano da un suo disco del 1992, registrato per Verve: Lunarcy dove suona con un bel sassofonista e flautista di nome Pete Christlieb .

Buon ascolto

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A Beautiful Friendship

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