Jason Moran Trio, Live – 2014

Jason Moran (di Houston, classe 1975) è una delle figure pianistiche più interessanti comparse nel mondo del jazz degli ultimi due decenni.

Moran è emerso negli ultimi anni ’90 all’interno della band di Greg Osby del periodo, debuttando come leader nel 1999 con l’album Soundtrack to Human Motion. Pur essendo il suo linguaggio pianistico eclettico, oltre che avanzato, comprendendo elementi di post-bop, avant-garde jazz, blues, stride piano e hip hop, Moran ha sempre associato una grande conoscenza della profonda tradizione pianistica del jazz, sapendosi riallacciare in modo non scontato anche a grande figure dello stride piano come James P. Johnson e Thomas “Fats” Waller, al quale ha tra l’altro dedicato un intero disco.

Una delle sue formazioni più interessanti è senz’altro quella in trio denominata The Bandwagon con la quale ha inciso uno dei suoi migliori dischi, registrato al Village Vanguard di New York e ha prodotto diversi altri concerti. Uno di questi l’ho rintracciato in rete e ve lo propongo oggi, come consuetudine del fine settimana. Il trio si distingue da tutte le analoghe formazioni per saper produrre anche frasi musicali improvvisate basandosi sul parlato telefonico, come si può ascoltare nell’esplicito Ringing My Phone (Straight Outta Istanbul)  e pure nel concerto qui sotto proposto. L’utilizzo del parlato in musica ha peraltro un suo preciso percorso storico in ambito di musiche afro-americane che ha coinvolto anche il jazz sin dagli inizi e che sfocia nell’attuale hip hop, peraltro non a caso frequentatissimo dai jazzisti contemporanei.

L’esibizione è una special performance al Guggenheim Museum di New York svoltasi nel 2014. The Bandwagon prevede Jason Moran al pianoforte, Tarus Mateen al contrabbasso e Nasheet Waits alla batteria. Buon ascolto.

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